Il 26 gennaio 2015 è il termine per pagare l'IMU sui terreni agricoli dopo il rinvio del pagamento in precedenza previsto per il 16 Dicembre 2014. Tuttavia al momento non è ancora certo che si debba pagare in quanto c'è una sospensiva del TAR del Lazio che però deve essere confermata da una sentenza prevista per il 21 gennaio.

E' stata l'ANCI (Associazione Nazionale Comuni d'Italia) di quattro Regioni (Abruzzo, Liguria, Umbria e Veneto) che si è  rivolta al TAR del Lazio per contestare il meccanismo previsto dal decreto (si paga in base all'altezza del Comune, non del terreno). Il TAR ha quindi stabilito una sospensiva, ravvisando un 'eccezionale e grave pregiudizio per l'assoluta incertezza dei criteri applicativi'.

Il 21 gennaio è fissata l'udienza collegiale per confermare o meno il provvedimento del TAR; a quel punto, nel caso in cui si confermasse la scadenza, ci sarebbero solo pochi giorni disponibili per pagare la tassa. Inutile sottolineare che si tratta di un ennesimo caos IMU.

Se il decreto non viene modificato restano esenti i terreni ubicati nei Comuni sopra i 600 metri di altitudine, oppure sopra i 281 metri se posseduti da agricoltori diretti o imprenditori agricoli professionali. Il problema è che, per stabilire l'altitudine del Comune, bisogna fare riferimento alle classificazioni Istat, che considerano il punto in cui si trova il municipio. Un criterio eccessivamente arbitrario, non rispettando l'effettiva altitudine in cui si trova il terreno e che si porta dietro una serie di problemi interpretativi non indifferenti relativi ad esempio alla corretta classificazione di campi confinanti.

A questo punto il pagamento resta in dubbio fino al pronunciamento del prossimo 21 gennaio del TAR. Nel frattempo, il Governo ha aperto un tavolo con i sindaci e, secondo quanto si apprende, sta cercando di correggere le parti più contestate, cambiando ad esempio i criteri di classificazione dei terreni montani.