Da alcune settimane è ricorrente sentire voci incontrollate e disinformate in merito a presunte TRIVELLAZIONI devastanti sulla Serra da parte dell'azienda Alpe Guizza Spa che comporterebbero gravi problemi nell'approvvigionamento idrico per gli acquedotti di Chiaverano e di Bienca.
Per fare chiarezza e per limitare le notizie errate circolanti, si riassumono di seguito i punti principali della questione "Alpe Guizza" per quanto conosciuto fino ad oggi.
Cronologia:
- Il 12/5/2016 l'Alpe Guizza Spa ha presentato domanda alla Città Metropolitana per un PERMESSO DI RICERCA per acque minerali in un'area di 227 ettati (51,6 nel territorio di Andrate, i restanti nel comune di Chiaverano);
- La domanda è stata inviata anche ad altri soggetti per conoscenza, tra cui il Comune di Chiaverano, per la pubblicazione all'Albo Pretorio in modo che potessero essere presentate eventuali osservazioni. La domanda è stata regolarmente affissa all'Albo Pretorio di Chiaverano.
- La domanda è stata inviata anche alla Regione Piemonte, settore Biodiversità e Aree Naturali la quale in data 16/6/2016 ha dato parere positivo sulla compatibilità del progetto con le esigenze di conservazione del sito (compreso all'interno del SIC della Serra di Ivrea); tuttavia, la Regione ha prescritto che "eventuali attività successive, tra cui si può prevedere la realizzazione di un pozzo, dovranno essere autorizzate ai sensi delle vigenti normative".
- Il 21/2/2017 la Città Metropolitana, tramite la Determina n. 127-2002/2017, ha concesso alla Alpe Guizza il permesso di ricerca per acque minerali, valido 3 anni e soggetto a prescrizioni tra le quali:
- devono essere predisposti studi idrogeologici, geoidrogeologici e geologici per individuare le origini delle acque e valutare le potenzialità e la vulnerabilità;
- deve essere predisposto uno studio sulle eventuali interferenze sull'approvigionamento degli acquedotti pubblici;
- devono essere acquisiti i pareri ai sensi dei vincoli paesaggistici e idrogeologici per effettuare le ricerche nell'area indicata.
In merito alla cronologia sopra esposta si fa presente che:
- La pubblicazione all'Albo Pretorio è quanto era d'obbligo da parte del Comune che, quindi, ha assolto ai propri doveri. Certamente si poteva fare di più: ad esempio si potevano avvisare i Presidenti delle due società Cooperative che gestiscono l'acqua potabile.
- Con la pubblicazione all'Albo Pretorio potevano essere predisposte eventuali osservazioni, indirizzate alla Città Metropolitana, in merito alla richiesta del permesso di ricerca. Tali osservazioni, tuttavia, dovevano essere suffragate da documenti o pareri predisposti da esperti, ad esempio da un relazione di un geologo. Non possono quindi essere considerate osservazioni accettabili semplici dubbi sul fatto che le rcerche potevano interferire con gli acquedotti esistenti.
- Il permesso fin qui accordato è esclusivamente PER RICERCHE che possono essere dirette e indirette, quindi con la possibilità di effettuare anche sondaggi con perforazione MA NON DI COSTRUIRE POZZI. Un geologo, contattato dal Comune, ha asserito che i sondaggi, qualora effettuati, possono comportare interferenze con le sorgenti degli acquedotti in casi estremamente rari (la certezza della interferenza o della non interferenza è impossibile da certificare da parte di chiunque).
- Il permesso di ricerca non è finalizzato alla ricerca di acqua, ma di ACQUA MINERALE, vale a dire acqua che rispetti determinate caratteristiche affinchè possa essere classificata come minerale.
- La mappa presentata dall'Alpe Guizza (allegata in fondo) indica due punti iniziari di eventuale perforazione per sondaggi: uno dei due punti è nel Comune di Andrate mentre l'altro è nel Comune di Chiaverano ma all'interno del limite di Concessione Fonte Caudana (vale a dire all'interno di un'area per la quale l'Alpe Guizza ha già i diritti di trivellare pozzi).
- Nel caso di ricerche che prevedono perforazioni per sondaggi, l'Alpe Guizza dovrà presentare opportune domande al Comune.
- Qualsiasi tipo di ricerca che verrà effettuata obbliga l'Alpe Guizza al ripristino totale dei luoghi così come erano prima della ricerca.
- Le ricerche possono durare fino a 3 anni; successivamente, qualora lo ritenga, l'Alpe Guizza dovrà richiedere una Concessione per trivellare eventuali pozzi e, per poterla richiedere, dovrò produrre tutta la documentazione e gli studi previsti dal permesso di ricerca. A fronte di tale documentazione, avremo modo di verificare ogni aspetto idrogeologico, geologico e geoidrogeologico nei documenti di parte dell'Alpe Guizza che dovranno essere messi a confronti con studi che nel frattempo potremo predisporre in modo da valutare se gli eventuali nuovi pozzi potranno avere o meno interferenze con gli acquedotti.
- Al momento l'Alpe Guizza ha una serie di pozzi che già estraggono acqua in una zona molto vicina a quella dei due punti indicati per la ricerca. Nonostante ciò, non risultano statisticamente negli ultimi vent'anni carenze idriche agli acquedotti comunali che, in qualche modo, possano essere imputati ai pozzi ma, invece, alla scarsità delle precipitazioni.
- E' comunque da rilevare che, anche se al momento sono indicati solamente due punti di ricerca, l'Alpe Guizza ha definito un potenziale perimetro molto ampio e, quindi, potrebbe estendere le sue ricerche in altre zone.
Le due cooperative dell'Acqua Potabile di Chiaverano e Bienca hanno deciso di prendere posizione tramite un legale nei confronti della Città Metropolitana a scopo cautelativo. In una riunione delle cooperative con l'Amministrazione Comunale si è stabilito che ogni azione futura sarà congiunta in modo da rappresentare l'intera popolazione nel caso di azioni atte ad evitare qualsiasi potenziale problema all'approvigionamento idrico.
In conclusione, in riferimento a quanto esposto e a fronte di qualsiasi altra informazione che potrà essere richiesta presso gli uffici comunali, si fa presente che al momento non esiste ALCUN PERICOLO DI TRIVELLAZIONI e che, anche qualora l'Alpe Guizza decidesse di richiedere la Concessione di nuovi pozzi, la strada è ancora molto lunga e ci sarà tempo e modo per impedirlo qualora questo possa comportare qualsiasi potenziale problema per i nostri due acquedotti.
Scarica la mappa dell'area di ricerca
Scarica la determina della Città Metropolitana