Sono passati solo venti giorni dall'inizio di questa emergenza che ha stravolto la vita di tutti. Mai, solo venti giorni fa, avremmo pensato di vivere reclusi e di uscire di casa in rari casi e con il terrore di avvicinarci agli altri.

Non eravamo preparati, nessuno era preparato ad andare ad affrontare una sfida così importante, prima di tutto sanitaria ma anche economica.

E se l'emergenza sanitaria finirà, speriamo entro l'estate, le conseguenze economiche invece si faranno sentire ancora per moltissimo tempo.

Nel nostro piccolo, dopo i primi giorni nei quali si faceva fatica ad abituarsi alle nuove regole e, a volte, gli egoismi personali e, soprattutto, le abitudini portavano a comportamenti non corretti, ora le cose procedono nel modo giusto.

In questi momenti, quando serve buon senso ma anche un forte spirito di solidarietà, vorrei ringraziare chi è in prima linea e combatte e si impegna ogni giorno.

Prima di tutti i medici di base, i Dottori Beratto, Foti e Vitale che, dato il loro lavoro, sono tra i più esposti ad un possibile contagio.

Così come i medici e gli infermieri che vivono a Chiaverano e che lavorano nelle strutture sanitarie piemontesi. Un ringraziamento speciale va a tutti loro e, tra tutti, vorrei ricordare la Dott.ssa Fiorella Pacetti, Pneumologa che lavora da giorni tra mille difficoltà al reparto Covid dell'Ospedale di Ivrea.

Grazie a tutti i commercianti. Tutti, senza distinzione. Stanno facendo del loro meglio per offrire il consueto servizio in negozio a cui hanno aggiunto la consegna a domicilio.

Grazie ai volontari della Caritas che già si è dovuta attivare per aiutare persone in difficoltà dovute all'improvviso peggioramento delle condizioni economiche.

Grazie al vicesindaco e ai dipendenti comunali che continuano a garantire una presenza per gestire l'emergenza.

Un pensiero e le più sentite condoglianze vanno poi alle due famiglie che ieri hanno dovuto dare l'ultimo saluto a un loro caro.

La fine dell'emergenza è lontana. Potrebbero servire ancora mesi, di sicuro diverse settimane, prima di tornare a una vita più o meno normale. Ma ce la faremo.

E dopo non sarà più come prima. Cambieranno molte cose e magari qualcuna cambierà in meglio.

Per ora continuamo a comportarci con responsabilità e buon senso. E passerà.

E quando sarà passata (copio l'idea dal Sindaco di Bairo) faremo una grande festa in piazza con baci e abbracci per scacciare e dimenticare questo periodo e per dar sfogo a quei sentimenti di umanità e vicinanza che adesso dobbiamo reprimere. Una festa sopratutto per abbracciare e ringraziare chi, in questi giorni difficili, sta lavorando con passione e spirito di sacrificio per la nostra salute.