Considerato il numero di persone positive al virus Covid-19 in costante aumento, descriviamo di seguito i comportamentik da seguire per lo smaltimento dei rifiuti in caso di quarantena o di isolamento fiduciario. Inoltre, riportiamo le indicazioni relative ai possibili reati nei quali si incorre se non si rispettano gli obblighi previsti dalla normariva.
GESTIONE DEI RIFIUTI
Nelle abitazioni in cui sono presenti persone risultate positive al tampone, in isolamento o in quarantena obbligatoria, deve essere interrotta da subito la raccolta differenziata.
Come gestire i rifiuti?
I rifiuti domestici devono essere messi in due o tre sacchi (uno dentro l’altro), possibilmente utilizzando un contenitore a pedale, al fine di garantire anche la sicurezza degli addetti alla gestione dei rifiuti.
Attenzione!
– Chiudere adeguatamente i sacchi con guanti monouso
– Non schiacciare i sacchi con le mani
– Evitare l’accesso agli animali da compagnia ai locali in cui sono collocati i sacchi
Come smaltire i rifiuti?
SCS con il Consorzio Canavesano Ambiente si è resa disponibile ad organizzare direttamente una raccolta a domicilio con cadenza settimanale. L’operatore addetto alla raccolta, dotato di tutti i dispositivi di protezione individuali obbligatori, si presenterà direttamente alla porta dell’utente positivo e/o in quarantena che esporrà i rifiuti da conferire.
lL SERVIZIO E’ ATTIVABILE CONTATTANDO DIRETTAMENTE IL COMUNE DI CHIAVERANO che si adopererà per valutare modalità e tempi di attivazione delle misure di raccolta straordinarie.
Come comportarsi se non si è positivi e/o in quarantena?
Nelle case in cui non sono presenti persone positive al tampone bisogna continuare a fare la raccolta differenziata con la raccomandazione di buttare eventuali mascherine, guanti, fazzoletti e qualsiasi dispositivo di protezione individuale, sempre nell’indifferenziata.
QUARANTENA E ISOLAMENTO FIDUCIARIO
E' obbligatorio rimanere in casa senza uscire per alcuna ragione, fatte salve quelle autortizzate dalle autorità sanitarie (es: per andare a fare il tampone).
Chi ha febbre, tosse e altri sintomi associati al Covid-19 e non si mette in quarantena rischia, oltre all’imputazione per violazione dei provvedimenti dell’autorità, un processo per lesioni o tentate lesioni volontarie.
Se dovesse infettare persone anziane o comunque soggetti a rischio causandone la morte, l’imputazione potrebbe trasformarsi in omicidio doloso pena la reclusione non inferiore a 21 anni. Infatti in questo modo si accetta il rischio di contagiare altre persone, causandone lesioni o, nei casi più gravi, la morte. La condotta è punita a titolo di dolo eventuale.
La stessa pena si applica a chi ha avuto contatti con persone positive al coronavirus e continua ad avere rapporti sociali o a lavorare con altre persone senza prendere precauzioni o avvisarle. Non avvertire amici e conoscenti con i quali si hanno avuto contatti negli ultimi giorni, causando il rischio concreto che contagino altre persone, potrebbe costare la stessa imputazione a titolo di dolo eventuale o quantomeno di colpa cosciente.
Chi sa di aver contratto il coronavirus e non lo dice a nessuno, uscendo di casa fa sì che la sua condotta risulti connotata dal dolo diretto. Le imputazioni, oltre a quella di violazione dell'ordine dell’autorità, sono molto più gravi. Vanno dal tentativo di lesioni e/o di omicidio volontario se si viene a contatto con soggetti fragili o a rischio fino all'omicidio volontario se ne deriva la morte. La legge è chiara, ma anche la giurisprudenza.
A queste ipotesi si applicano gli stessi principi dei casi delle persone sieropositive che sanno di esserlo e non avvisano il partner né adottano precauzioni per evitare il contagio.