Nel Consiglio Comunale di ieri 6 aprile 2022 il Bilancio di previsione per l'anno 2022 non è stato approvato dai consiglieri.

Il consiglio è composto da 11 consiglieri. Alla seduta di ieri erano assenti tre consiglieri per ragioni giustificate e, quindi, erano presenti 8 consiglieri.

Per l'approvazione del bilancio è necessario preventivamente approvare una serie di delibere propedeutiche al bilancio stesso. Una di queste era l'approvazione dell'addizionale IRPEF comunale per l'anno 2022.

Per questa delibera hanno votato a favore Maurizio Fiorentini, Maurizio Tentarelli, Roberta Benetti e Cristina Amato. Hanno votato contro Emiliano Iannone, Carlo Ardissono, Luciano Lauria e Giovanna di Nuzzo.

Non essendoci una maggioranza di voti positivi la delibera non è stata approvata e, di conseguenza, non si è potuto neppure approvare il bilancio, con tutte le conseguenze che ora comporterà questa inaspettata situazione.

Perchè si è arrivati a questa situazione?

Circa due mesi fa, in fase di preparazione del bilancio, il Segretario Comunale ci aveva comunicato che era necessario intervenire sulle aliquote IRPEF e/o IMU per coprire un "buco" di bilancio.

Il "buco" è dovuto al fatto che sono previste spese molto maggiori degli anni passati per l'energia e il gas ed anche per minori gettiti delle imposte comunali a causa in particolare dell'emergenza COVID.

Dopo molte discussioni si era concordato tutti insieme che, dopo aver limato tutte le spese per quanto possibile (molte spese sono incomprimibili: stipendi, utenze, servizi, ...), era necessario aumentare di un punto l'aliquota IROEF e di un punto l'aliquota IMU.

E' stata una scelta dolorosa ma presa, non potendo fare altrimenti, con l'impegno di tornare alle aliquote precedenti il prima possibile agendo, ad esempio, sulle spese che possono essere ridotte solo nel tempo:
- illuminazione pubblica: riscattando i pali dall'ENEL e sostituendo tutti i corpi illuminananti con lampade ad alta efficienza oltre a temporizzare l'illuminazione in fasce orarie.
- riscaldamento degli edifici pubblici (comune, scuole, pluriuso, teatro): sostituzione integrale delle caldaie (oltretutto non più a norma) con caldaie ad alto rendimento.

L'aumento dell'aliquota IRPEF dal 6 al 7 per mille tuttavia prevedeva, come negli anni passati, una soglia di esenzione di 10.000E.

Il giorno precedente il consiglio, nella lettura delle delibere, abbiamo riscontrato che nela delibera relativa all'IRPEF non era più prevista l'esenzione.

Si è subito chiesto al Segretario la motivazione per questa assenza. La motivazione è stata poi anche ampiamente discussa nel corso del Consiglio Comunale ed è la seguente: in un comune gestito dallo stesso segretario la delibera IRPEF contenente una esenzione di 8.000E è stata respinta dal Ministero Economia e Finanze in quanto "verrebbe creato uno scaglione IRPEF non congruente con gli scaglioni effettivi" (il primo scaglione è di 15.000E). Gli scaglioni attuali sono stati modificati a seguito delle legge di bilancio del 2021. Tuttavia, mentre è chiaro che il MEF non accetta una esenzione con scaglione fino a 8.000E (e di conseguenze sarebbe la stessa cosa anche per una esenzione da 10.000E) non è chiaro se una esenzione fino a 15.0000E sarebbe o meno accettata dal MEF.

Per tali ragioni il Segretario ha eliminato l'esenzione riservandosi di verificare con il MEF quale sia una possibile decisione corretta: assenza di esenzioni o esenzione a 15.000E?

Il problema è stato che di questa decisione non è stata data preventiva comunicazione alla giunta e consiglio e, solo in sede di dibattito, si è potuto discutere ed approfondire la questione.

Alla fine della discussione è emerso che, essendoci tempo fino al 31 maggio per deliberare sull'addizionale IRPEF e per approvare il bilancio, si poteva approvare la delibera senza esenzione, verificare subito dopo cosa richiede il MEF e poi eventualmente rettificare la delibera ed effettuare una variazione di bilancio.

C'è da tener presente che una esenzione a 15.000E comporterebbe nuovamente un "buco" di bilancio che andrebbe coperto con il taglio di spese non obbligatorie anche se necessarie (es: lo Scuolabus, il Centro Giovani).

Nonostante questa possibilità di rettifica successiva, quattro consiglieri hanno deciso di votare contro adducendo come motivazioni la mancata comunicazione preventiva del Segretario e la loro impossibilità a decidere sul momento.

Cosa succede ora?

In mancanza di Bilancio il Comune è fortemente limitato nelle sue azioni in quanto, non potendo impegnare fondi non stanziati, non può pagare i fornitori, non può erogare contributi, non può avviare i lavori necessari, non può fare acquisti. Può operare esclusivamente impegnando fondi in dodicesimi sul bilancio dell'anno precedente.

Di consegienza non partiranno i lavori previsti in Via Cornetto, non verrà erogato il contributo straordinario all'Associazione Rosmarino, si avranno forti limiti - se non blocchi - nell'acquisto del carburante per i mezzi comunali, non si potrà procedere all'appalto per la sostituzione delle caldaie e così via.

Per l'approvazione del nuovo bilancio, nella migliore delle ipotesi ci vorrà almeno un mese e mezzo: dopo che si avrà la risposta del MEF si dovranno definire le azioni necessarie in funzione della risposta; poi il nuovo bilancio dovrà essere approvato dal Revisore dei Conti, dal Responsabile Finanziario e dalla Giunta; successivamente dovrà essere depositato per 20 giorni e infine dovrà essere rimesso all'ordine del giorno del consiglio comunale.

Conclusioni

Dal mio punto di vista ritengo incomprensibile il comportamento dei consiglieri che hanno votato contro. Avrei capito un voto contrario se non fossero state prospettate alternative ma, visto che l'alternativa c'era ed è stata esposta chiaramente, aver votato contro è stato solamente un voto di protesta nei confronti del segratario per la sua mancata comunicazione preventiva.

Protesta assolutamente dovuta e legittima ma che poteva essere fatta senza affossare il bilancio provocando serie difficoltà al Comune e ai cittadini.

Ho sempre pensato che le nostre decisioni debbano essere prese pensando seriamente alle conseguenze che queste comportanto ai cittadini che amministriamo. Ieri sera, purtroppo, non è stato così.

Di conseguenza ho comunicato al gruppo consiliare che ritengo il voto di ieri sera un voto di sfiducia verso il Sindaco e verso la Giunta Comunale. Affossare un bilancio nelle conseguenze è questo.

Pertanto mi riservo di valutare insieme alla Giunta di chiudere la mia esperienza rassegnando le dimissioni. Se non l'ho ancora fatto è solo perchè sono da valutare le conseguenze che comporterebbe questa decisione in quanto il Comune verrebbe commissariato bloccando ogni attività fino alle prossime elezioni che sarebbero nella primavera del 2023.