Venerdì 16 e sabato 17 Dicembre 2016 andrà in scena alle ore 21 presso il Teatro Bertagnolio di Chiaverano lo spettacolo "8848 IL LIMITE OLTRE" con testi e regia di Matteo Chiantore, coreografie di Fiorella Pacetti e musiche di Marco Ghiringhello.

Attori / Corpo di ballo Angelo Patti, Paolo Carenzo, Matteo Chiantore, Teresa Gioda, Luca Vincent Pecora, Elia Rossi, Luca Spitale, Fiorella Pacetti, Alice Mistretta, Sara Ugorese, Davide Ghiringhello.

Con questo spettacolo ci avventuriamo nell'insidioso mondo dell'alpinismo d'alta quota e raccontiamo il viaggio, l'avventura che intraprendono alpinisti, sherpa, mandrie di yak, in una carovana che si va a formare pezzo su pezzo partendo da Katmandu a Lukla e poi via verso le cime più alte della terra.

Cerchiamo di raccontare il mondo che ruota intorno a queste carovane fatte di uomini e animali, dove abbondano speranze, ambizioni, sfide, tracotanza, amicizie, solidarietà, tutti sentimenti spesso contrapposti che man mano che ci si eleva acuiscono i loro spigoli. Vogliamo raccontare gli aspetti positivi, il senso dell'avventura l'amore per la montagna, la spiritualità forte che accompagna questi luoghi e gli uomini che ci abitano, ma anche gli aspetti negativi che accompagnano molte di queste ascensioni, dove spesso si supera il limite, si va oltre appunto, portando avanti delle sfide fatte solo di numeri, campi, cronometri, interessi degli sponsor, che poco hanno a che fare con la montagna. 8848 sono i metri dell'Everest, la Zona della morte.

Arrivare in cima è un'impresa quasi al di là delle umane possibilità: Quaranta gradi sotto zero, Mesi di isolamento, Ipossia, disidratazione, sfinimento. Una coltellata al petto a ogni colpo di tosse, gola in fiamme, circolazione sottosopra, l'intestino in burnout. Aria rarefatta, sottile, chiamatela come volete ma, soprattutto, poca. Tanto poca da giocarsela a dadi. Oltre gli 8.000 metri, un sentiero di cadaveri a segnare la via, là dove ogni errore è ingigantito, dove un tè caldo può fare la differenza tra vivere e morire, quando sei a un palmo dalla vetta e quasi ti pare di poterla toccare...

Se solo riuscissi a muovere un passo in più, se solo avessi la forza di sganciarti dalla corda fissa. Se solo... Hai superato il limite oltre, oltre il quale tutto diventa insensato, ingiustificato... "oltre". Lassù in silenzio, dove non solo i gesti, ma anche l'egoismo o la generosità pesano di più, dove cadono le maschere e ti mostri per quello che sei, là dove parla soltanto il vento e ti sbatte in faccia tutta la verità, può capitarti di riscoprire i valori, l'amicizia inaspettata, l'affetto, o semplicemente quanto sei stato idiota fino a quel momento.

Ma potrebbe essere troppo tardi. A grande richiesta, dopo l'ottimo debutto della scorsa stagione, Andromeda torna in scena al Bertagnolio con '8848 il limite oltre' una storia avvincente e al limite. Personaggi apparentemente agli antipodi incrociano i loro destini al campo base della montagna più ambita e più pericolosa. Sono 'Mikaru', occhi chiari, come li chiamano gli sherpa, giunti a sfidare la vetta più alta spinti da cosa? Voglia di mettersi alla prova, fuga da un mondo che non li rispecchia, oppure semplice ricerca del consenso. Ciascuno con qualche conto in sospeso da risolvere sulla montagna.

Non è più solo alpinismo: sponsor, media, lo spettacolo di vincitori e vinti, si tratti pure di calpestare le certezze, le promesse, la vita stessa. L'ipocrisia dell'uomo, la prepotenza, la ubris , la superiorità del saper apparire. Poi la redenzione, quando il limite è ormai superato. Una spirale di eventi spingerà i personaggi in una salita al limite delle umane possibilità, accompagnati dall'inquieto scorrere dei ghiacci, dalle allucinazioni da alta quota che porteranno insolite e provvidenziali apparizioni dei grandi alpinisti di un tempo, dal rumore del vento, dalle slavine, con un solo pensiero in testa: la cima tutti i costi.

Signore e signori, benvenuti al circo più alto del mondo. Prendete posto e chiudete bene la zip: vi stiamo portando oltre.

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