
Spesso ci viene rivolta la domanda: "Ma perchè dopo tre anni il Pluriuso non è ancora agibile?" Dare una semplice risposta non è possibile in quanto sono molti gli aspetti da considerare: la situazione che abbiamo ereditato, le lungaggini burocratiche, le gravi carenze nella progettazione e nella realizzazione.
In sintesi possiamo affermare che:
- è stato fatto un pessimo lavoro di progettazione e direzione lavori
- sono state prese decisioni progettuali che comportano elevati costi di manutenzione e gestione
- dopo soli 5 anni dalla realizzazione sono evidenti problemi di umidità, di sollevamento del pavimento, di infiltrazioni d'acqua, di pessima acustica.
- si dovrebbe usare per non più di 99 persone e solo per attività commerciali.
Ma entriamo più nel dettaglio.
Da dove siamo partiti?
L'incarico di progettazione per il Pluriuso "Guido Mino" è stato affidato nella forma di "Incarico fiduciario" (ossia senza alcun tipo di gara) ad un professionista valdostano. Quando abbiamo esaminato la documentazione disponibile presso gli uffici comunali abbiamo riscontrato che la progettazione risultava carente nelle tavole architettoniche e, inoltre, non comprendeva le tavole esecutive (mancavano il progetto del cemento armato, il progetto dell'impianto termico, il progetto dell'impianto elettrico). Inoltre, la progettazione non comprendeva il fascicolo per la manutenzione dello stabile, come previsto dal Codice de Lise (Codice dei Contratti Pubblici).
Durante la realizzazione, una progettazione geologica non esauriente obbligava ad aggiungere micropali di fondazione non previsti inizialmente con un notevole incremento dei costi. Il vespaio realizzato non è stato areato, con conseguenti problemi di umidità alle strutture che sempre più risultano evidenti.
E' stato scelto il riscaldamento a pavimento, inadatto ad un'opera di questo genere (molti metri cubi da scaldare per poche ore di utilizzo) ed oggi questa scelta pesa moltissimo in termini di spesa per il metano. La progettazione non è stata pensata secondo quanto necessario per il rilascio del CPI (Certificato Prevenzione Incendi) con la conseguenza che i Vigili del Fuoco non possono rilasciare un tradizionale CPI come per ogni Locale di Pubblico Spettacolo.
La conseguenza è che il locale non può ospitare più di 99 persone se non fosse per l'assunzione di responsabilità da parte del Sindaco che si accolla ogni volta ogni rischio, firmando deroghe.
A causa di un erroneo avvio del sistema di riscaldamento, di una scorretta posa/composizione del massetto (strato di cemento in cui è annegata la serpentina della rete riscaldante) e di un Direttore Lavori raramente presente in cantiere, il pavimento ha subito un danneggiamento ancora oggi visibile (ondulazioni e rotture del linoleum). Infine, la destinazione d'uso dello stabile è per attività fieristiche e commerciali escludendo quindi ogni forma di utilizzo per attività sportive e di spettacolo.
Cosa abbiamo fatto?
Appena dopo le elezioni del 2009 abbiamo innanzitutto fatto una disamina tecnica approfondita della situazione, per capire quali problemi si dovessero affrontare. Successivamente, viste le notevoli mancanze di documentazione e problemi di realizzazione, abbiamo richiesto la consulenza di un Avvocato per capire quali fossero le possibilità di ottenere risarcimenti e in che percentuali e tempi.
A seguito della relazione presentata dall'Avvocato abbiamo deciso di non seguire la strada legale poichè questo avrebbe implicato la chiusura totale dello stabile a fronte di una causa legale della durata di parecchi anni e dalle incerte conclusioni (le statistiche parlano, in casi simili, di colpe distribuite al 50% fra Stazione Appaltante e progettisti/imprese). Ci sembrava scorretto non aprire il Pluriuso ai cittadini di Chiaverano, a fronte di queste valutazioni e dei mutui che loro medesimi pagano per questo immobile che ammontano a circa 27.000 E. l'anno. Abbiamo intrapreso la strada della soluzione dei problemi, al fine di rendere agibile lo stabile e poterlo affittare, in modo da rientrare almeno in parte dall'onere esorbitante (vista la pessima progettazione) della manutenzione.
Dopo le analisi iniziali si sono svolti i seguenti lavori (indispensabili all'ottenimento dell'agibilità):
1) Progettazione, affidamento e realizzazione impianto elettrico della centrale termica (le caldaie si accendevano e si regolavano a mano...).
2) Indagini alle strutture e al vespaio non areato al fine di comprendere l'origine dei problemi al pavimento. Si è riscontrato che l'umidità che danneggia lentamente alcune parti dello stabile non è direttamente responsabile dei problemi al massetto. Questa non è una buona notizia, perchè se così fosse stato la progettazione di un'areazione avrebbe verosimilmente risolto i problemi, mentre non essendo così la soluzione del problema sta nel rifacimento totale del piano di calpestio con conseguente rifacimento anche della serpentina del riscaldamento. Ad oggi il comune non ha i fondi per affrontare questa spesa.
3) Cambio di destinazione d'uso del locale commerciale (pratica non banale e/o scontata) facente parte della struttura (la parte staccata che da su Corso Carlo Zuffo); questo locale aveva come destinazione d'uso la vendita di prodotti tipici; ora la destinazione d'uso è genericamente per attività commerciali, quindi con più ampie possibilità.
4) Espletamento delle pratiche burocratiche al fine di ottenere il CPI della centrale termica, per cui necessitano i seguenti documenti:
a) dichiarazione di conformità dell'impianto elettrico;
b) dichiarazione di conformità dell'impianto termico (non prodotto dall'impresa installatrice);
c) dichiarazione di conformità della tubazione del gas dal contatore alle caldaie;
d) dichiarazione di conformità dell'elettrovalvola presente all'esterno della c.t.;
e) certificazione del materiale impiegato nella realizzazione dei muri;
f) certificazione del collaudo della soletta se prevista dagli obblighi di legge o progetto di esecuzione della stessa con le specifiche tecniche per la realizzazione della membratura.
Tutto con visura camerale delle ditte attestanti la loro regolarità contributiva. Il materiale elencato è difficile da reperire poichè le ditte che hanno realizzato quest'opera non hanno più interesse a collaborare, essendo state completamente saldate.
5) Espletamento delle pratiche burocratiche al fine di ottenere il CPI dello stabile ad uso fieristico, per cui necessita la consulenza e la progettazione di piani esecutivi di evacuazione, per i quali abbiamo da poco incaricato un professionista del settore;
6) Avvio pratiche per cambio di destinazione d'uso del locale principale al fine di poter utilizzare, senza deroghe, il locale ad usi ludico-ricreativi, come la ginnastica dolce o le esposizioni o le feste o gli incontri ed altro ancora. Il cambiamento di destinazione d'uso non è una pratica burocratica banale in quanto i fondi per la realizzazione dell'opera provengono anche dall'Europa. -g) Studio per l'ottimizzazione acustica dello stabile principale. Non essendo indispensabile all'ottenimento dell'agibilità questi lavori non sono stati ancora previsti in bilancio.
7) Indagini per individuazione infiltrazioni d'acqua dal tetto.
E' indispensabile ricordare quanto i tempi delle autorizzazioni e più in generale i rapporti con gli enti istituzionali interessati siano particolarmente lunghi in questo Paese.
E' altrettanto indispensabile ricordare come questo sforzo economico e questi tempi sarebbero stati risparmiati con una BUONA PROGETTAZIONE ed una buona direzione lavori.
Quanto è costato?
Spese iniziali:
- Totale progettazioni: 114.360 E.
- Acquisto casa Regruto (indispensabile per ottenere il finanziamento regionale): 204.000 E.
- Acquisto terreni (paludosi): 9.000 E.
- Lavori (comprensivi di 112.000 E. di micropali per le fondazioni): 1.034.100 E.
- Altre spese (allacciamenti, pubblicazione bandi, ecc): 16.414 E.
- TOTALE (di cui 648.630 E. da finanziamenti Regione e U.E.): 1.377.874 E.
Spese sostenute dall'attuale amministrazione:
- Impianto elettrico della centrale termica: 8.400 E. realizzazione, 480 E. progetto
- Indagini vespaio: 1.200 E. lavori, direzione svolta dall'U.T.
- Ottimizzazione acustica: spese sostenute: 0 E., spese previste: 15.000 E. compreso progetto.
- Altre pratiche: costi del personale di segreteria e dell'ufficio tecnico