Dopo due anni circa di lavoro il progetto per la costituzione del Parco dei Cinque Laghi si è bloccato e, al momento, non sussistono le condizioni perchè possa riprendere in tempi brevi.
Con il blocco del progetto Ivrea e tutto il Canavese hanno perso l'ennesima occasione concreta di crescita e di rilancio.
Perchè si è bloccato? Più avanti farò un breve riepilogo dei fatti accaduti in questi due anni ma, prima, qualche riflessione.
Sono anni che ci si riempie la bocca di parole quali crescita, piani strategici, sviluppo del territorio.
E sono anni che si organizzano incontri, convegni, dibattiti sui quali tutti, e in primo luogo i massimi esponenti politici della nostra zona, si lanciano in proclami sull'attenzione per il territorio, sulla necessità di superare la nostalgia olivettiana, sulla spiccata vocazione naturalistica e turistica dell'Anfiteatro Morenico di Ivrea, sui problemi del piccolo commercio che possono essere miticati incrementando l'afflusso turistico, e tanti altri bla bla bla.
Tante belle parole, tanti bei propositi ma poi quando si tratta di mettersi davvero a lavorare su progetti concreti, quando occorre prendere decisioni con una visione sul futuro e non sul passato, quando si deve anche un po' rischiare nell'affrontare nuovi percorsi... beh, ecco allora che tutti i buoni propositi rimangono tali e le tante idee di crescita e di sviluppo vengono sommerse da mille distinguo, mille procedure burocratiche, mille perplessità.
E si sta fermi. Dopotutto, se non si fa nulla è più facile, ci sono meno problemi, si evita di ricevere critiche, si lasciano inalterati eventuali interessi particolari.
Ed è quello che è successo per il Parco dei Cinque Laghi che doveva coinvolgere i Comuni di Borgofranco, Cascinette, Chiaverano, Ivrea e Montalto Dora.
All'inizio tante belle dichiarazioni di adesione e diffusione pubblica della notizia, una bella conferenza stampa nella sala dorata del Comune di Ivrea, l'inserimento del Parco nel Piano Strategico dell'Eporediese.
Poi si è iniziato a lavorare, per quasi due anni, interessando la Regione Piemonte e la Città Metropolitana di Torino arrivando finalmente ad avere da entrambi gli Enti la disponibilità a procedere seguendo un percorso che prevedeva la sottoscrizione di un protocollo di intesa.
Il protocollo l'abbiamo ricevuto ad inizio luglio. Da allora sono state convocate alcune riunioni tra i comuni interessati per esaminarlo e per dare poi formale risposta.
Attenzione: il protocollo non prevedeva in alcun modo vincoli o costrizioni irreversibili! Al contrario era solamente uno strumento PER AVVIARE la procedura di costituzione del Parco organizzando un tavolo di lavoro tra i comuni, la Città Metropolitana e altri soggetti interessati. Pertanto, l'adesione al protocollo NON COSTITUIVA ALCUN OBBLIGO!
Per l'esame del protocollo si è costituito un gruppo informale di lavoro tra i cinque comuni coordinato dall'On. Giorgio Panattoni che, fin dall'inizio, ha dato la sua disponibilità per lavorare sul progetto.
Il gruppo è stato convocato alcune volte, coinvolgendo anche il Responsabile dei Parchi della Città Metropolitana, per eliminare i dubbi che continuavano ad essere espressi in particolare dal Comune di Cascinette sui vincoli che il Parco avrebbe comportato (preciso che il territorio del comune di Cascinette rappresenta circa il 3% del Parco interessando un massimo di 4/5 abitazioni!).
Il risultato di queste riunioni, verbalizzato, è che la costituzione del Parco non avrebbe comportato particolari vincoli in quanto interessava un'area già soggetta ai vincoli delle aree SIC (Sito di Interesse Comunitario).
Alle riunioni il Comune di Ivrea non ha mai partecipato nè con il Sindaco nè con l'Assessore delegato ma, e non sempre, ha inviato un funzionario dell'Ufficio Tecnico.
Il 29 novembre, con un preavviso di 10 giorni, è stata convocata una riunione RISERVATA AI SINDACI.
Si trattava di un incontro politico, non tecnico, nel quale si doveva decidere se proseguire nell'iter proposto per la costituzione del Parco o se interrompere il progetto.
Se tutti i Sindaci avessero letto i rapporti e i documenti prodotti dal tavolo di lavoro avrebbero verificato facilmente che c'erano tutte le condizioni per poter procedere.
Nulla di irreversibile, anzi, secondo il Protocollo di Intesa proposto dalla Città Metropolitana tutto veniva delegato al tavolo costituito dagli esponenti degli Enti proponenti, che avrebbero deciso come procedere, su quali decisioni e su quali contenuti, valutando operativamente i singoli aspetti.
Alla riunione il Comune di Ivrea ha nuovamente inviato il funzionario dell'Ufficio Tecnico il quale, naturalmente, non aveva titolo per prendere alcuna decisione.
Inoltre, ancora una volta, sono stati riproposti i soliti dubbi sugli eventuali vincoli che il Parco avrebbe comportato.
Tutto ciò, ma in particolare la costante assenza "politica" del Comune di Ivrea, ha portato alla sospensione del percorso e all'invio di una lettera alla Città Metropolitana nella quale si indicava l'intenzione di attendere nuovi sviluppi, in particolare le prossime elezioni del Comune di Ivrea.
Ancora una volta preciso che la sottoscrizione del Protocollo era finalizzato solamente all'avvio della procedura e che, quindi, non obbligava alcun comune alla successiva partecipazione al Parco. Sarebbe stato il tavolo con la Città Metropolitana ad esaminare in dettaglio ogni aspetto riguardante vincoli, costi, confini.
Aver interrotto ora il percorso è un chiaro segno di disinteresse per un progetto che poteva essere un sia pur piccolo motore di sviluppo e di crescita del territorio.
La totale assenza "politica" del Comune di Ivrea è stata determinante. Siano loro, se lo riterranno, a dire quali sono le ragioni di questa latitanza che non può essere imputata alla definizione dei confini o agli eventuali vincoli del Parco.
L'amarezza che ne deriva da tutto ciò è dovuta al fatto che, ancora una volta, anzichè approfondire i tanti vantaggi che potevano arrivare dalla costituzione del Parco, ci si è nascosti dietro un dito per il timore dei pochi possibili problemi da affrontare.
Ora aspettiamo le elezioni di Ivrea e speriamo che la prossima amministrazione sia più lungimirante e più attenta ai problemi dell'eporediese.